Ti è mai capitato di agitarti prima di un esame o una verifica? di sentire un “blocco” al lavoro (es. nel parlare in pubblico) per via della tensione? A tutti noi capita di sperimentare l’ansia: uno stato affettivo di allerta che spesso si manifesta di fronte a stimoli, sfide o compiti che siamo prossimi a compiere o incontrare.

Ma che cos’è l’ansia? quando l’ansia diventa un problema?

Una condizione d’ansia non deve essere sempre e comunque interpretata come patologica: l’ansia, infatti, di per sé è una condizione emotiva di allerta e di attivazione generalizzata delle risorse psichiche e fisiche utile per affrontare eventi potenzialmente “pericolosi” per l’individuo. L’ansia, di per sè, è nostra “amica”: ha un ruolo essenziale in senso adattativo. Se non la sperimentassimo, non riusciremmo ad attivare tutte le nostre risorse fisiche e psichiche e non riusciremmo a fronteggiare al meglio compiti e sfide. Se vogliamo fare bene qualcosa, es. un esame, una presentazione al lavoro, dobbiamo mettere in conto che sperimenteremo questo stato di disagio, che però è il prezzo da pagare per una buona performance. E’ quindi sbagliato pensare di voler affrontare qualsiasi performance al meglio, ma con leggerezza e serenità!

Come riconoscere
l'ansia

Come si fa a riconoscere quando l’ansia è invece patologica?

Quando è eccessiva in termini di intensità e sproporzionata rispetto allo stimolo, e non consente di ottenere una buona performance. Per esempio, il disagio che la persona prova è davvero marcato e significativo, e inizia a intralciare con l’attività lavorativa, scolastica, oppure con le relazioni della persona. Per esempio, la persona fa scena muta all’esame, oppure evita situazioni in cui sperimenterebbe quell’intenso grado di disagio.

Che differenza c’è tra ansia e paura?

Secondo il DSM-5 (APA, 2013), la paura è una risposta emotiva. Come tale è spesso associata a picchi di attivazione che ci servono per reagire in modo immediato e automatico a pericoli presenti (o imminenti), reali o percepiti (es. fuga). L’ansia, invece, è uno stato più complesso che si verifica quando si anticipa una minaccia futura (non presente), ed è più frequentemente associata alla tensione muscolare e uno stato di allerta e vigilanza in preparazione a comportamenti prudenti o che evitino situazioni ritenute potenzialmente pericolose.

Quali sono i disturbi d’ansia riconosciuti dalla comunità scientifica?

Tra i più noti nella popolazione adulta, il DSM-5 (APA, 2013) riconosce:

  1. Disturbo d'ansia da separazione
  2. Ipocondria
  3. Agorafobia
  4. fobie specifiche
  5. Disturbo d'ansia generalizzata
  6. Disturbo di panico
  7. Fobia sociale



Bibliografia:
American Psychiatric Association (2013)
Manuale diagnostico e statistico dei disturbi Mentali, Quinta edizione (DSM-5), trad. it. Raffaello Cortina, Milano (2014)

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Negli articoli di questa sezione ti aiuterò a capire cos’è l’ansia e quando diventa un problema.

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